Welfare aziendale: cresce il gradimento di imprese e dipendenti

L’assistenza sanitaria, i buoni pasto, lo smart working, i piani di previdenza complementare, gli asili e le palestre. Il welfare aziendale diventa sempre più diffuso. Anche attraverso l’utilizzo del premio di risultato.
Lo evidenziano due rapporti de OD&M Consulting, società di Gi Group: il  5° Rapporto Welfare e 2° Rapporto Wellbeing. La prima indagine è stata condotta su un panel di 161 aziende italiane e l’altra su un campione di oltre 500 lavoratori. 
Dai risultati emerge che cresce  il numero di imprese (al 47,8% quest’anno) che utilizza il premio di risultato per finanziare piani di welfare aziendale, oltre a investimenti ad hoc (62,2%). Addirittura ill 55% delle aziende prevede la possibilità di convertire tutto il premio di risultato o parte di esso in servizi di welfare.
 
 

Sono soprattutto le grandi aziende (77,5%) a sfruttare le possibilità offerte dai piani di welfare aziendale, ma aumentano anche le piccole imprese che ne stanno progettando l’implementazione nel breve periodo (62,5%).
Nella scelta dei servizi da erogare, oltre che in base alla possibilità di defiscalizzazione, 7 aziende su 10 hanno cercato di ascoltare i bisogni dei lavoratori utilizzando analisi sociodemografiche o survey interne/focus group o entrambe. È importante segnalare che quando i dipendenti vengono coinvolti in questa fase e nell’identificazione del panel di servizi, il livello di soddisfazione del piano cresce da 7,3 a 8,0 punti (in una scala di gradimento da 1 a 10).  

In crescita anche l’attenzione delle aziende verso i servizi per il benessere delle persone, specie quelli indirizzati a favorire il movimento fisico (+8,3) e la corretta alimentazione (+8,1).

«Il welfare aziendale è ormai un pilastro fondamentale del Total Reward per la gestione del rapporto azienda/lavoratore; proprio per questo, per garantire il successo dei piani sono cruciali il coinvolgimento dei dipendenti e la soddisfazione di effettivi bisogni che si estendono sempre più alla dimensione famigliare e al benessere individuale»  commenta Miriam Quarti, Senior Consultant e Responsabile dell’area Reward&Performance di OD&M Consulting. 

 
 
Ai primi quattro posti tra i servizi più forniti dalle aziende ci sono quelli attinenti la ristorazione, l’assistenza sanitaria, la previdenza integrativa e l’area scuola e istruzione, queste ultime due categorie in crescita rispetto allo scorso anno. Oltre l’80% delle imprese offre un piano di welfare a tutti i dipendenti. Oltre un’azienda su 2 (il 53,5%) differenzia i servizi, o per gruppi omogenei di persone (nel 37,2% dei casi), od offrendone alcuni solo a specifici gruppi (16,3%). Il 73% delle imprese offre ai dipendenti la possibilità di scegliere all’interno di un paniere di servizi.
 
 

A questo proposito il Rapporto rileva come una bassa flessibilità in questo senso incida negativamente sulla soddisfazione dei dipendenti. Altri elementi critici risiedono in un’eventuale scarsa chiarezza del regolamento del piano e in difficoltà nell’accesso ai servizi.

 

L’assistenza sanitaria  rimane il servizio più apprezzato dai lavoratori con quasi l’80% di gradimento, seguito da ferie e permessi* (sono i giovani fino ai 24 anni, il panel che lo apprezza maggiormente con +13,9 punti seguiti dalle donne con un +9,2 sul 2017). Al terzo posto i servizi di ristorazione, a seguire quelli di gestione del tempo (che registrano una crescita di oltre 7 punti, arrivando a un gradimento del 78,6% se previsto anche lo smart working). Seguono a pari merito i servizi di previdenza e di mobilità con il 69,2% di riscontro positivo, oltre ai programmi e servizi assicurativi e ai piani di maternità, tutti in crescita di gradimento nella fascia 35 – 44 anni e questi ultimi anche tra le donne con figli.

 

Articolo del “Messaggero” del 4/9/2018

 
 

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