L’età in cui ci si potrà ritirare dal lavoro e richiedere la pensione contando non è uguale per tutti: ci sono infatti 15 tipologie di mansioni che danno diritto ad anticipare la quiescenza.
Il requisito anagrafico nel 2019
Dal 2019, in base alla riforma Fornero, per tutti i lavoratori l’età pensionabile sale a 67 anni mentre per le mansioni più gravose è previsto un “congelamento” del requisito anagrafico. I lavoratori appartenenti a una di queste mansioni possono continuare a richiedere la pensione con 66 anni e 7 mesi di età, in sostanza con un anticipo di 5 mesi.
E’ stato, infatti, firmato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti il decreto che esenta i lavoratori impiegati in mansioni più gravose dall’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita. Il decreto, firmato lo scorso 2 febbraio, sarà pubblicato entro la fine del mese e potrà quindi entrare ufficialmente in vigore.
Il provvedimento, che blocca l’aumento dell’età pensionabile, fa parte di un pacchetto di modifiche al sistema previdenziale che mitiga gli effetti della riforma pensionistica introdotta dalla Legge Fornero. Un annuncio atteso e che stabilisce le disposizioni per l’esenzione dall’aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019: in pratica 15 categorie di lavoratori potranno uscire dal lavoro con i requisiti validi prima dell’innalzamento.
Gli esclusi
Le mansioni escluse dall’aumento sono:
- insegnanti di scuola d’infanzia ed educatori degli asili nido;
- macchinisti ferroviari;
- camionisti;
- infermieri ed ostetriche con lavoro organizzato in turni;
- siderurgici e operai dell’industria estrattiva;
- muratori e operai dell’edilizia e della manutenzione di edifici;
- conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione di edifici;
- facchini e addetti allo spostamento merci;
- badanti e addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
- operatori ecologici e raccoglitori e separatori di rifiuti;
- conciatori di pelli e pellicce;
- marittimi;
- pescatori;
- braccianti agricoli;
- stampatori a caldo.