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Le gestioni pensionistiche che fanno capo all'INPS (dipendenti, autonomi, Gestione Separata) prevedono le seguenti tipologie di contribuzione:
- contributi obbligatori
- contributi figurativi
- contributi volontari
- contributi da riscatto
I contributi obbligatori
devono essere versati da tutti i soggetti che producono un reddito da lavoro e su quest’ultimo calcolati in percentuali differenti in relazione alla gestione previdenziale di appartenenza.
GESTIONE PREVIDENZIALE |
CONTRIBUZIONE DOVUTA ANNO 2018 |
Fondo pensione lavoratori dipendenti – FPLD |
33% (di cui il 9,19% a carico del lavoratore e 23,81% a carico del datore di lavoro) fino a € 47.143,00 (anno 2019), sulla retribuzione eccedente è applicato un contributo aggiuntivo pari all’uno per cento (a carico del lavoratore) |
Gestione commercianti |
24% fino a € 47.143,00 (anno 2019), sul reddito eccedente è applicato un contributo aggiuntivo pari all’uno per cento |
Gestione artigiani |
24% fino a € 47.143,00 (anno 2019), sul reddito eccedente è applicato un contributo aggiuntivo pari all’uno per cento |
Gestione Separata |
NON TITOLARI DI P.IVA: 33% di cui 1/3 a carico del collaboratore e 2/3 del committente TITOLARI DI P.IVA: 25% PENSIONATI E ISCRITTI AD ALTRA GESTIONE: 24% |
Minimale e massimale
Per le gestioni dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) è previsto un minimale di reddito su cui versare la contribuzione che, per l'anno 2019, è pari a 15.878,00 euro ed un massimale di 78.752,00 euro oltre il quale non è dovuta alcuna contribuzione.
Per i lavoratori autonomi privi di contribuzione al 31 dicembre 1995 e per tutti gli iscritti alla gestione separata il massimale di reddito è pari a 102.543,00 (anno 2019).
I contributi figurativi
sono riconosciuti, senza alcun costo, per determinati periodi, previsti per legge, in cui non vi sia contribuzione da lavoro (obbligatoria):
- gravidanza e puerperio
- periodi di aspettativa per cariche sindacali/politiche
- servizio militare di leva
- cassa integrazione, disoccupazione
I contributi volontari
possono essere versati per coprire periodi di scopertura (assenza di attività lavorativa). Prevedono un onere a carico del richiedente e necessitano di autorizzazione da parte dell'INPS.
I contributi da riscatto
coprono determinati periodi, espressamente previsti per legge, per i quali esiste un “buco assicurativo”. Il lavoratore, versando la cifra dovuta, ha la possibilità di sanare la “scopertura assicurativa”. I principali periodi che possono essere oggetto di riscatto sono:
- corso legale di laurea
- contribuzione omessa e prescritta
- lavoro in Paesi esteri non socialmente convenzionati con l’Italia
Per quanto riguarda le Casse di previdenza dei liberi professionisti la contribuzione varia da Cassa a Cassa e per ulteriori approfondimenti si rinvia al Regolamento di ciascuna.
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