Previdenza in azienda – Le forme di compensazione per le imprese

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Il decreto n. 252 del 2005 ha previsto una serie di compensazioni fiscali e contributive per le aziende i cui dipendenti scelgano di trasferire il loro trattamento di fine rapporto maturando a una forma di previdenza complementare.

 

Vediamo quali sono:

 

Agevolazione fiscale

 

  • Deduzione dal reddito d’impresa del 4% (per le imprese con oltre 49 addetti) e del 6% (per le imprese con meno di 50 addetti) del trattamento di fine rapporto trasferito alla previdenza complementare.

Agevolazione contributiva

 

Riduzione dello 0,28% del contributo per gli oneri sociali da calcolare sulle retribuzioni lorde dei dipendenti che hanno scelto di trasferire il trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare.

 

un esempio

 

ipotizziamo un’azienda con 20 dipendenti e che tutti abbiano trasferito il trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare per un totale complessivo di € 38.000,00. Le retribuzioni annue lorde complessive sono  pari a  € 550.000,00 euro. Le agevolazioni previste in questo caso sono:

 

  • deduzione dal reddito d’impresa (*) di €  2.280,00 (il 6% di 38.000,00)
  • riduzione di €  1.540,00 dagli oneri sociali dovuti (0,28% di 550.000,00)

    (*) Il risparmio fiscale derivante dalla deduzione è diverso che si tratti di una società di capitale (IRES al 24%) piuttosto che di una di persone e/o ditta individuale (aliquota marginale IRPEF dei soci).

Oltre alle forme di compensazione il trasferimento del trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare rappresenta per l’azienda un “risparmio” per la mancanza di “costi” da sostenere: 

 

  • Esonero dal versamento al Fondo garanzia presso l’INPS  del contributo per garantire il pagamento in caso di fallimento. Questo contributo è pari allo 0,20% delle retribuzioni annue lorde pagate.

 

riprendendo l'esempio precedente abbiamo un risparmio di 550.000 x 0,20% = 1.100,00

 

  • Al 31 dicembre di ogni anno il trattamento di fine rapporto deve essere rivalutato in base a un parametro predefinito, l’1,5% fisso oltre al 75% dell’inflazione.

     

    Ipotizzando un’inflazione dell’1,5% il tasso di rivalutazione sarebbe quindi pari al 2,625% (1,5 + 0,75% di 1,5%). In caso di trasferimento questa rivalutazione non è dovuta.

Complessivamente il trasferimento del trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare rappresenta per l’azienda un risparmio complessivo (forme di compensazione e assenza di costi) di oltre 10 punti percentuali.

 

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