Pensioni, un carteggio segreto (e molto esilarante …)

GIULIANO POLETTI TITO BOERI

GIULIANO POLETTI
TITO BOERI

 

 

 

Siamo venuti in possesso del carteggio segreto, inviato ai superiori, da un funzionario di un organismo internazionale, incaricato di monitorare, riservatamente, il sistema pensionistico italiano. Il nostro, come prima cosa ha seguito con attenzione il dibattito che, con cadenza quasi quotidiana, si sviluppa sui media. Così, un giorno ha mandato in patria un rapporto preoccupato: “i pensionati italiani sono in grande difficoltà perché la maggioranza di loro incassa assegni inferiori a mille euro mensili”.

Trascorso poco tempo la notizia è diventata un’altra: “i pensionati (in misura del 90% dei trattamenti erogati) hanno rubato la pensione perché si sono avvalsi del calcolo retributivo, lucrando sui contributi versati, tanto che si pensa di applicare retroattivamente, almeno sulle pensioni più elevate, il calcolo contributivo”. I superiori del nostro funzionario, a quel punto, hanno chiesto ulteriori chiarimenti: “ma come? Gli italiani in pensione hanno approfittato di un meccanismo di calcolo privilegiato, poi fanno lo stesso la fame?“.

Si vede, è questa la conclusione logica che il sistema è in attivo. “no, ha precisato, d’acchito, il funzionario in un ulteriore dispaccio, proprio nei giorni scorsi il più importante giornale italiano ha pubblicato i conti dell’INPS (un mostro amministrativo/burocratico che ha divorato tutti gli altri enti) da cui risultano deficit importanti in parecchie gestioni, persino crescenti in una prospettiva ravvicinata. Questa volta, però, ha proseguito il funzionario, hanno trovato il colpevole, grazie alla solerzia di un giornalista di quello stesso quotidiano arcinoto come fustigatore di costumi e persecutore della casta.”

Il reo confesso si chiama Mauro Sentinelli, è un ex DG di una compagnia telefonica e percepisce un trattamento pensionistico di 91.000,00 euro mensili (lordi però). E’ lui “lo scassinatore dei conti pubblici.” Ma nel 2011, ribattono dalla sede, non fu fatta una riforma che avrebbe dovuto mettere in sicurezza il sistema? Perché, allora, ci sono ancora timori sulla sostenibilità?” Ecco la risposta del solerte funzionario: ” la riforma tiene. Oggi la spesa pensionistica sul PIL è pari al 16,5%; senza la legge Fornero sarebbe al 18,3%: A metà secolo, mentre la spesa dei Paesi dell’Eurozona aumenterà in media di 2 punti percentuali, quella italiana diminuirà dello 0,9%“. “Tutto bene allora?“, replicano i superiori. “No perché in Italia il ministro del lavoro Giuliano Poletti vuole cambiare la riforma Fornero sul punto cruciale e strategico dell’età pensionabile, perché sostiene, insieme ad un ampio arco di forze politiche, che adesso è troppo rigida“.

Dopo questo scambio di dispacci il funzionario è stato richiamato in sede per consultazioni.

Tratto da “Le punture di spillo di Giuliano Cazzola

 

 

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