Pensioni: una riforma anche per i Giornalisti

inpgiAnche per i Giornalisti  è arrivata una riforma sulle pensioni. Stante l’approvazione del Ministero dell’Economia e del Lavoro la riforma di modifica al Regolamento INPGI sarà operativa a partire dal 1° gennaio 2017.

Ma quali sono le principali novità introdotte? Tra le principali ricordiamo:

  1. il passaggio pro – rata al sistema di calcolo contributivo per tutti gli iscritti
  2. l’aumento del requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia
  3. un’inasprimento per i requisiti richiesti per la pensione di anzianità
  4. il prelievo di un contributo di solidarietà sugli assegni superiori a 38 mila euro
  5. riscatti

Pur mantenendo la propria autonomia come Ente privatizzato, anche l’INPGI ha deciso di adeguarsi alle regole INPS.


Pensione di vecchiaia

Dal 1° gennaio 2017 l’età anagrafica richiesta agli uomini passerà da 64 a 65 anni.
Le donne vedranno invece aumentare il requisito anagrafico di due anni, passando dagli attuali 62 ai 64 anni. L’innalzamento dell’età pensionabile proseguirà poi anche nel 2018 salendo a 66 anni e 7 mesi per gli uomini e a 65 anni e 7 mesi per le donne. Dal 2019, infine, sia gli uomini che le donne vedranno il requisito anagrafico salire a 66 anni e 10 mesi di età, fermo restando il requisito minimo contributivo di 20 anni.
E non finisce qui, a partire dal 2019 il requisito anagrafico sarà adeguato alla variazione delle aspettative di vita, come già avviene per l’INPS.

Salvaguardia

Potranno comunque maturare il diritto alla pensione di vecchiaia con le regole attualmente in vigore, anche dopo il 2017, coloro che possono far valere 65 anni di età (uomini) e 62 (donne) entro il 31 dicembre 2016.

Agevolazioni per le donne

Per le donne è prevista la pensione al compimento dei 60 anni, ma con una riduzione dell’assegno. Al calcolo sarà applicata una riduzione, legata all’anticipo rispetto ai normali requisiti di età, riduzione che va dal 2,38% al 10%.
Così, ad esempio, una donna nata il 15 dicembre 1956 con 21 anni di contribuzione, può ottenere la pensione dal 1° gennaio 2017, con la riduzione dell’8.34%. La percentuale d’abbattimento, nel caso in esame, si ridurrà fino ad azzerarsi ai 64 anni d’età previsti dalla previgente normativa.


Pensione di anzianità

Dal 1° gennaio 2017, per la pensione di anzianità sono richiesti (uomini e donne) almeno 62 anni di età anagrafica e una anzianità contributiva pari a 38 anni. Il requisito contributivo salirà a 39 anni nel 2018 e si attesterà a 40 anni nel 2019. Anche per la pensione di anzianità il minimo contributivo, dal 2019, sarà adeguato alla variazione delle aspettative di vita. Di conseguenza nel 2019 saranno richiesti 40 anni e 4 mesi.

Salvaguardia

Potranno comunque accedere alla pensione di anzianità anche successivamente al 1° gennaio 2017 con le regole in vigore oggi, tutti coloro i quali hanno già i requisiti previsti dalla disciplina in vigore o li matureranno entro il 31 dicembre 2016, ossia: 62 anni d’età con almeno 35 anni di contribuzione; con almeno 40 anni di contribuzione a prescindere dall’età ovvero 57 anni d’età con almeno 35 anni di contribuzione, con delle penalizzazioni sul calcolo che vanno dal 4.76% al 20%. Nei casi di applicazione, gli abbattimenti percentuali, legati all’anticipazione della pensione, decresceranno fino ad azzerarsi, man mano che ci si avvicina al requisito dei 62 anni di età ovvero dei 40 anni di contribuzione, previsto dalla previgente normativa.


Sistema di calcolo

Anche per i giornalisti scatta il calcolo contributivo della pensione con il sistema pro-rata, come avvenuto per la generalità dei lavoratori dipendenti (riforma Fornero).
Per gli anni maturati sino al 31 dicembre 2016, continuerà ad essere applicato il vigente sistema di calcolo retributivo. Per i periodi successivi (dal 1° gennaio 2017), il sistema di calcolo sarà contributivo.
Per gli iscritti dal 1° gennaio 2017 trova applicazione il solo calcolo contributivo.


Contributo di solidarietà

La riforma prevede un contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della gestione previdenziale da applicare, in via temporanea per la durata di 3 anni, a tutti i trattamenti di pensione erogati dall’lnpgi di importo pari o superiore a 38.000 euro annui lordi, con percentuali crescenti in base a diverse fasce reddituali. Il contributo sarà applicato dal 1° gennaio 2017, oppure dalla data di approvazione del nuovo Regolamento da parte dei Ministeri vigilanti, qualora la stessa intervenisse successivamente.


Riscatti

La novità principale in materia di riscatti, consiste nella possibilità di valorizzare il praticantato, anche per i giornalisti che abbiano svolto la pratica presso le scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine. Il periodo riscattabile è quello certificato dall’Ordine professionale.