A partire dalla seconda metà dell’ottocento, l’ aspettativa di vita della popolazione è andata via via aumentando: se meno di duecento anni fa’ la vita media degli individui era di 40 anni, oggi nei Paesi più avanzati questa soglia si è spostata a 80 anni.
Parlare oggi di “longevità” significa soprattutto affrontare il tema in termini di sostenibilità e questo è valido sia per i singoli individui sia per le famiglie sia, infine, per il sistema economico e sociale.
Ma come viene vissuta la longevità da un punto di vista sociale? E’ fuor di dubbio che la prima risposta a questa domanda è sicuramente positiva: l’innalzamento dell’aspettativa di vita permette di aumentare le prospettive del futuro. Tuttavia l’essersi accorti che l’aspettativa di vita si è spostata in alto porta anche a interrogarsi sulla qualità di questo risultato: infatti, “vivere più a lungo” non significa purtroppo necessariamente “vivere bene più a lungo“. Questa domanda s’impone soprattutto in relazione agli ultimi anni di vita, sia in termini di efficienza fisica e mentale che in termini di serenità economica. La prospettiva della longevità rischia infatti, per qualcuno, di produrre dubbi, preoccupazioni, ombre. E finisce per portare con se’, come conseguenza quasi paradossale, il rifiuto di affrontare con consapevolezza il problema.
L’invecchiamento e la pensione
Le componenti fondamentali che impattano sul tema della longevità sono l‘invecchiamento e la pensione. La dimensione dell’invecchiamento sta cambiando profondamente. Ne era già una prova il rifiuto delle etichette di “vecchio” e “anziano“: la vecchiaia viene infatti associata a uno stadio patologico dell’esistenza, in cui l’invecchiamento non è il corso naturale della vita, bensì una malattia da affrontare contrastando i suoi sintomi uno alla volta. Le preoccupazioni principali si concentrano sulla perdita di autosufficienza, tanto fisica che mentale, che diventa la paura “innominabile” dell’anziano, una possibilità a cui non si arriva preparati ne’ in termini materiali ne’ in quelli psicologici e che dunque si avvicina alla sfera del “tabù” e della “fatalità“.
Un’indagine della società “Episteme” del 2011 ha evidenziato le preoccupazioni princ
In riferimento alla sua situazione personale, indichi quanto è preoccupato da ciascuno dei problemi indicati qui sotto. per rispondere usi una scala da 1 a 7, dove 1 indica “per niente preoccupato” e 7 significa “preoccupato moltissimo”.
Età | Coefficienti periodo 2013 - 2015 | Coefficienti periodo 2016 - 2018 |
---|---|---|
57 | 4,304% | 4,246% |
58 | 4,416% | 4,354% |
59 | 4,535% | 4,447% |
60 | 4,661% | 4,589% |
61 | 4,796% | 4,719% |
62 | 4,949% | 4,856% |
63 | 5,094% | 5,002% |
64 | 5,259% | 5,159% |
65 | 5,435% | 5,326% |
66 | 5,624% | 5,506% |
67 | 5,825% | 5,700% |
68 | 6,046% | 5,901% |
69 | 6,283% | 6,135% |
70 | 6,541% | 6,378% |
Di fronte a queste prospettive le donne mostrano, in generale, più realismo e pragmatismo e sono meno portate alla rimozione del fenomeno in favore di un attiva presa in carico delle sue conseguenze
Pensando alla vecchiaia quali tra i seguenti aspetti sono per lei maggiormente importanti? Li metta in ordine di importanza, dal più importante al meno importante. Totale intervistati: 1.000, valori %.
Aliquote casse liberi professionistiCassa di previdenza | Aliquota soggettiva % |
---|---|
INARCASSA Architetti e Ingegneri | 14,5 |
CNPADC Commercialisti | 12,0 |
ENPAV Veterinari | 12,5 |
ENPAB Biologi | 11,0 |
ENPAPI Infermieri professionali | 14,0 |
EPAP Pluricategoriale | 10,0 |
CNPR Ragionieri | 11,0 |
EPPI Periti industriali | 13,0 |
CIPAG Geometri | 12,0 |
INPGI Giornalisti liberi professionisti | 10,0 |
ENPAP Psicologi | 10,0 |
CASSA DEL NOTARIATO | dal 22 al 42,0 |
ENPAM Medici generici | 12,5 |
ENASARCO | 14,20 |
ENPACL Consulenti del lavoro | 12,0 |
ENPAF Farmacisti | Contribuzione fissa |
Un’ulteriore pilastro in discussione è la pensione: per gli italiani una certezza che si sta lentamente sgretolando. Sull’età della pensione, un tempo vissuta come momento in cui godere i frutti di una vita di sacrifici, impegni e fatiche, grava oggi l’adeguamento alla speranza di vita introdotto dalla riforma Fornero. Cresce la consapevolezza che la pensione, in quanto trattamento economico sostitutivo del lavoro, è a rischio e potrebbe scomparire come un “agio dei bei tempi passati”. La pensione è dunque allo stesso tempo un insieme dai confini sempre più incerti e sempre più preoccupanti.
Conosce le ultime riforme del sistema pensionistico? Età intervistati 15 – 74 anni, valori in %.
Aliquote casse liberi professionistiCassa di previdenza | Aliquota soggettiva % |
---|---|
INARCASSA Architetti e Ingegneri | 14,5 |
CNPADC Commercialisti | 12,0 |
ENPAV Veterinari | 12,5 |
ENPAB Biologi | 11,0 |
ENPAPI Infermieri professionali | 14,0 |
EPAP Pluricategoriale | 10,0 |
CNPR Ragionieri | 11,0 |
EPPI Periti industriali | 13,0 |
CIPAG Geometri | 12,0 |
INPGI Giornalisti liberi professionisti | 10,0 |
ENPAP Psicologi | 10,0 |
CASSA DEL NOTARIATO | dal 22 al 42,0 |
ENPAM Medici generici | 12,5 |
ENASARCO | 14,20 |
ENPACL Consulenti del lavoro | 12,0 |
ENPAF Farmacisti | Contribuzione fissa |
E se pensa a quando raggiungerà l’età pensionabile come si immagina? Quali di queste affermazioni si avvicina di più all’idea che ha della sua situazione economica futura? Intervistati di età tra 15 e 74 anni, valori in %.
Aliquote casse liberi professionistiCassa di previdenza | Aliquota soggettiva % |
---|---|
INARCASSA Architetti e Ingegneri | 14,5 |
CNPADC Commercialisti | 12,0 |
ENPAV Veterinari | 12,5 |
ENPAB Biologi | 11,0 |
ENPAPI Infermieri professionali | 14,0 |
EPAP Pluricategoriale | 10,0 |
CNPR Ragionieri | 11,0 |
EPPI Periti industriali | 13,0 |
CIPAG Geometri | 12,0 |
INPGI Giornalisti liberi professionisti | 10,0 |
ENPAP Psicologi | 10,0 |
CASSA DEL NOTARIATO | dal 22 al 42,0 |
ENPAM Medici generici | 12,5 |
ENASARCO | 14,20 |
ENPACL Consulenti del lavoro | 12,0 |
ENPAF Farmacisti | Contribuzione fissa |
A fronte di questo quadro, gli italiani non sembrano ancora essersi decisi ad affrontare con determinazione la realtà e il futuro: sono ancora poco propensi a fare attivamente ricorso a forme di previdenza integrativa e soprattutto a superare la fiducia, quasi di natura esclusiva, al welfare pubblico.