Le preoccupazioni dei giovani per il futuro

giovaniL’Istituto di ricerca Eures ha di recente organizzato un’indagine sul rapporto tra i giovani e il mondo previdenziale per conto dell’Associazione Consumatori ADOC. Attraverso un questionario somministrato a circa 500 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni in nove regioni d’Italia, il rapporto ha evidenziato che l’approccio dei giovani rispetto al futuro è pieno di preoccupazioni e incertezze, economiche, sociali e sanitarie.

Le principali preoccupazioni sono di tipo salutistico, pensionistico e reddituale: circa il 77% si è dichiarato molto o piuttosto preoccupato per la diminuzione del benessere e per la propria situazione previdenziale e oltre l’85% esprime timori per l’attività lavorativa. L’aspetto reddituale gioca un ruolo fondamentale: l’importo medio delle entrate mensili degli intervistati è pari a poco meno di 800,00 euro, circa 10.000,00 euro annui, mentre oltre un terzo dispone di meno di 500,00 euro mensili. Il basso tenore di reddito intuisce anche sul risparmio che si aggira intorno al 17% delle entrate, pari a poco più di 130,00 euro mensili, anche se solo il 30% degli intervistati dichiara di non risparmiare.

Sanità: lo Stato non è più sufficiente

Dal punto di vista sanitario il 70% del campione ha dichiarato di aver usufruito negli ultimi tre anni del sistema sanitario nazionale, ma l’ampia maggioranza dei giovani ritiene che il sistema pubblico andrebbe coadiuvato con altre forme assistenziali (mutue) o assicurative (polizze infortuni/malattia, fondi sanitari), al fine di garantire al cittadino ogni prestazione sanitaria richiesta.

Aumenta la preoccupazione per la previdenza

Sul fronte pensionistico, il 40% ipotizza un’età pensionabile compresa tra i 65 e i 70 anni, mentre un 41% immagina che lavorerà oltre i 70 anni. Circa la metà del campione prevede un tasso di sostituzione compreso tra il 50% e il 74%, ma resta alta la quota dei pessimisti (37%), convinti che l’importo della propria pensione coprirà meno del 50% dell’ultimo stipendio, ipotizzando un importo mensile compreso tra 500 e 800 euro; poco più del 19% pensa che la pensione futura potrà consentire un adeguato tenore di vita. E’ significativo, poi, che oltre sette giovani su dieci ritengano indispensabile avviare un piano integrativo pensionistico, anche se oltre il 60% ritiene di non sentirsi completamente informato su tali forme di previdenza complementare. Solo il 23% ha, di fatto, avviato una forma di previdenza complementare.

 

 

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