La posizione di Cottarelli sul tema pensioni

Italia ancora nel caos Governo, ha rimesso il mandato il Presidente Conte e l’incarico di formare un Governo che conduca il Paese alle elezioni è stato dato dal Presidente Mattarella a Carlo Cottarelli.

 

Vediamo quale posizione ha il nuovo incaricato rispetto al tema delle pensioni.

 

Nei riguardi della pensione anticipata le ultime parole di Carlo Cottarelli sono di qualche giorno fa, dopo la pubblicazione dello studio sulle pensioni pubblicato mercoledì dall’Osservatorio dei Conti Pubblici diretto proprio da Carlo Cottarelli. Nel rapporto si legge: “Separare i conti di previdenza e assistenza  non coglie l’origine del problema: è proprio l’invecchiamento della popolazione ad alimentare la spesa previdenziale, e quindi la questione non dipende da nessuna tendenza relativa a spese di natura genericamente assistenziale”.

 

La soluzione proposta da Cottarelli è quella di intervenire sulle pensioni calcolate con il metodo retributivo: “Io avevo ipotizzato una revisione per gli assegni superiori ai 50mila euro lordiall’anno, con un taglio del 50% dell’eccedenza rispetto al calcolo contributivo e una clausola di salvaguardia per impedire riduzioni superiori al 10% del trattamento complessivo”.

 

Rispetto alla riforma Fornero in una recente trasmissione televisiva:Le riforme delle pensioni in Italia degli ultimi anni sono state inevitabili per contrastare il fenomeno dell’aging. Le previsioni ufficiali indicano che, per effetto delle passate riforme, la spesa pensionistica restera’ piu’ o meno stabile sui livelli attuali fino al 2045, scendendo solo in seguito. Ma, pur non crescendo, la spesa resterà alta e non contribuirà al necessario aggiustamento dei conti pubblici, che graverà quindi su altre voci”.

 

Andando indietro di qualche mese, possiamo trovare un altra interessante dichiarazione rilasciata al Sole 24 ore, il cui Cottarelli parla sempre della Riforma Fornero: “Abolire la riforma Fornero? Possibile ma assai costoso. Serve qualche miliardo per salire a 10-15 miliardi con punte di 1,5 punti di Pil. Nell’intero periodo in termini cumulati sono 20 punti percentuali di Pil. Per un paese già con debito al 130% non è una cosa da niente”. 

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