
Può succedere che nel corso della carriera lavorativa ci siano periodi di assenza di lavoro, periodi durante i quali oltre alle conseguenze economiche ci sono impatti anche sul piano previdenziale. La mancanza di lavoro comporta, infatti, anche il mancato versamento dei contributi utili per la pensione con conseguenze che a volte possono portare alla perdita del diritto all’assegno.
Proviamo a pensare a un lavoratore con una carriera lavorativa discontinua che arriva a 55 anni di età e perde definitivamente il lavoro dopo aver versato 18 anni di contribuzione con un requisito minimo contributivo per aver diritto alla pensione pari a 20 anni. In questo caso il rischio è di vedere vanificati i 18 anni di contribuzione accreditata se non si riesce in qualche modo a raggiungere il requisito contributivo minimo.
Come fare?
Per coprire i due anni di contribuzione mancante è possibile ricorrere alla “prosecuzione volontaria”. Si tratta di un istituto che consente all’ex lavoratore di poter raggiungere il requisito contributivo minimo.
Per effettuare la prosecuzione volontaria è necessario chiedere all’INPS l’autorizzazione che viene concessa in presenza di almeno tre anni di contribuzione nel quinquennio precedente la domanda. In caso contrario l’autorizzazione può essere concessa se si possono far valere almeno cinque anni di contribuzione in qualsiasi epoca versata. La richiesta di autorizzazione non comporta, in ogni caso, alcun obbligo di versamento.
Così come per il riscatto, anche i contributi volontari sono interamente deducibili dal reddito.
Quanto costa
L’importo da versare è determinato in modo differente a seconda che si tratti di un lavoratore dipendente piuttosto che autonomo (commerciante, artigiano).
Lavoratore dipendente
L’importo è stabilito in base alla retribuzione percepita negli ultimi dodici mesi che precedono la domanda di autorizzazione applicando alla stessa l’aliquota contributiva del 33% che, per la contribuzione volontaria, è interamente a carico del lavoratore.
Se la retribuzione di riferimento supera la prima fascia pensionabile (€ 46.630 per il 2018), l’aliquota da applicare sale di un punto, dal 33% al 34%.
Lavoratore autonomo
In questo caso l’importo dei contributi volontari è determinato in base alla media del reddito conseguito nei 36 mesi (tre anni) precedenti la richiesta di autorizzazione.
I contributi sono su base mensile e suddivisi in otto fasce di reddito.
classi di reddito | artigiani | commercianti |
fino a 15.710 | 314,20 | 315,38 |
da 15.711 a 20.863 | 365,74 | 367,11 |
da 20.864 a 26.016 | 468,80 | 470,56 |
da 26.017 a 31.169 | 571,86 | 574,00 |
da 31.170 a 36.322 | 674,92 | 677,45 |
da 36.323 a 41.475 | 777,98 | 780,90 |
da 41.476 a 46.629 | 881,06 | 884,36 |
da 46.630 | 932,60 | 936,10 |