Di quanto si riduce la pensione con il ricalcolo contributivo

calcolo pensioneL’importo delle future pensioni dei nostri figli sarà determinato esclusivamente dal sistema di calcolo contributivo, basato sui contributi versati nell’arco di tutta la vita lavorativa. Tuttavia, prima che il sistema contributivo diventi l’unico utilizzato (all’incirca nel 2040) c’è un ulteriore sistema di calcolo in vigore, chiamato “misto“, per il quale l’importo della pensione è determinato dalla somma di due quote: una retributiva e una contributiva.

Ed è proprio il sistema di calcolo misto che il Presidente dell’INPS Tito Boeri ha messo in discussione con la proposta di riforma presentata alla Camera dei Deputati lo scorso 8 luglio. Si tratta di introdurre un meccanismo di “flessibilità in uscita” che consenta al lavoratore di decidere se anticipare l’età pensionabile rinunciando al sistema di calcolo misto a favore di quello contributivo.

Vediamo allora di entrare nel dettaglio per analizzare a quale riduzione della pensione  questa scelta porterebbe. 

Sono sostanzialmente tre i fattori che determinano l’importo dell’assegno ricalcolato con il sistema contributivo:

  1. età scelta per il pensionamento, in quanto più si ritarda l’uscita e maggiore sarà il coefficiente di trasformazione utilizzato (e di conseguenza maggiore sarà l’importo della pensione);
  2. l’andamento delle retribuzioni negli ultimi anni di lavoro, più sono elevate e maggiore sarà la perdita del vantaggio riconosciuto sulla quota retributiva di pensione;
  3. il numero di anni di contribuzione presenti al 31 dicembre 1995, infatti, se l’anzianità lavorativa è di almeno 18 anni l’effetto della quota retributiva sarà più elevato e, conseguentemente, maggiore sarà la penalizzazione.

In linea di massima, le riduzioni più elevate interessano coloro che hanno retribuzioni elevate negli ultimi anni di lavoro e che possono contare su almeno 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995. Questi lavoratori hanno ancora oggi il vantaggio di avere la maggior parte dell’assegno calcolato con il sistema retributivo e quindi l’impatto di un ricalcolo contributivo sarebbe molto più penalizzante rispetto ai lavoratori più giovani. In media la riduzione potrebbe variare da un 20% sino a un 30% rispetto alla pensione che percepita con il sistema misto.

Nella tabella che segue sono riportati alcuni esempi delle riduzioni, elaborate da PensioniOggi su dati Progetica.

 

impatto-contributivo

Come si può vedere l’impatto maggiore riguarda i lavoratori che hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 18 anni al 31 dicembre 1995, per i quali la quota retributiva è più ampia.

Si tratta di lavoratori che oggi hanno un’età intorno ai 60 anni; in tutti gli altri casi la riduzione (con il passaggio al contributivo) è più contenuta e si aggira intorno al 10%. Per quanti invece hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 in avanti, e si trovano quindi già nel sistema contributivo, l’impatto è sostanzialmente uguale a zero.

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