Ma il sistema contributivo è sempre così penalizzante?

importo pensioneLa pensione calcolata con il sistema contributivo non potrà consentire un adeguato tenore di vita; la riforma Fornero riduce le pensioni!

Questi sono i convincimenti più comuni della “gente di strada” (ma anche di molti esperti/consulenti previdenziali). Ma non è esattamente così drastica la situazione come si pensa, almeno in certi casi. A volte potrebbe essere vero anche il contrario, ed è quello che cercheremo di dimostrare con questo articolo. 

Antonio ha 27 anni ed è stato assunto da un’azienda privata, il suo contratto prevede uno stipendio annuo lordo iniziale di 20.000,00 euro, con aumenti annui del 2% reale (al lordo dell’inflazione) La  sua pensione sarà calcolata esclusivamente con il sistema contributivo e con le regole dettate dalla riforma Fornero. Proviamo a confrontare come cambia la pensione di Antonio ante e post riforma Fornero.

EtàCoefficienti periodo
2013 - 2015
Coefficienti periodo
2016 - 2018
574,304%4,246%
584,416%4,354%
594,535%4,447%
604,661%4,589%
614,796%4,719%
624,949%4,856%
635,094%5,002%
645,259%5,159%
655,435%5,326%
665,624%5,506%
675,825%5,700%
686,046%5,901%
696,283%6,135%
706,541%6,378%

Fonte: Mefop

(1) Variazione totale dei contributi futuri – variazione del valore di tutte le rate pensionistiche: 387.831 – 250.845 rispetto a 409.276 – 253.801, con un maggior versamento di contributi di 18.689,00 euro.

Come si vede, Antonio avrà una pensione maggiore rispetto a prima della riforma Fornero: + 2.771,00 euro annui. Questo perché lavorerà per più anni e quindi verserà più contributi (+ 21.645,00 euro). L’aumento della pensione è sicuramente un dato positivo ma, confrontando il totale dei contributi versati con il totale di quanto riceverà per le sue pensioni future (ipotizzate sule aspettative di vita media) subirà una penalizzazione di 18.689,00 euro. In altre parole, la differenza tra i contributi versati e la pensione ricevuta è maggiore rispetto di prima.

Ma il vero dato da prendere in considerazione è il “tasso di sostituzione” che aumenta del 5,30% ma rimane relativamente basso: 61,20% (2). Questo significa che Antonio dovrà radicalmente cambiare il proprio stile di vita perché passerà da un reddito di circa 43.000,00 euro a 26.000,00.

Sicuramente un dato su cui riflettere ……

(2) Chi è andato in pensione con un sistema di calcolo interamente retributivo ha avuto un tasso di sostituzione intorno al 70%.

 

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