Cessazione dell’attività lavorativa: riscatto da fondo pensione immediato o differito?

C’è una novità nella previdenza complementare per chi cessa l’attività lavorativa: il riscatto immediato della posizione maturata.

 

Di base l’aderente a una forma di previdenza complementare che cessi l’attività lavorativa può ottenere il riscatto parziale o totale di quanto accumulato, per poterlo fare deve necessariamente attendere 12 o 48 mesi, un tempo che obiettivamente potrebbe essere penalizzante.

 

ma c’è una novità!

 

Il riscatto immediato per perdita dei requisiti

 

Questa possibilità è stata introdotta dal DDL per la concorrenza 2017. Sino a quel momento il riscatto per perdita dei requisiti di partecipazione era riservato solo ai Fondi Chiusi o a chi veniva coinvolto in adesioni collettive. In tal senso la perdita dei requisiti (richiesti in fase di adesione) consisteva nella cessazione dell’attività lavorativa.

Ora questa possibilità è estesa anche agli aderenti di qualsiasi forma di previdenza complementare, Fondi aperti e Piani Individuali Pensionistici (PIP) ad adesione individuale.

In questo nuovo scenario, qualsiasi Lavoratore Dipendente che si trova in uno stato di inoccupazione può richiedere il Riscatto immediato della sua posizione.

Può esercitare questa opzione anche senza attendere 12 e 48 mesi necessari per il normale diritto di Riscatto parziale o totale.

 

Nell’emergenza causata della perdita di lavoro si può poi decidere di interrompere il percorso e di fare un passo indietro grazie a questa nuova grande flessibilità in uscita.

 

Ma perché, allora, in caso di perdita del lavoro si dovrebbe attendere 12 o 48 mesi per chiedere il riscatto parziale o totale, quando si ha la possibilità di chiederlo immediatamente?

 

Si deve fare attenzione a un dettaglio fondamentale che riguarda l’aspetto fiscale in caso di riscatto differito e immediato.

Nelle classiche ipotesi di Riscatto, dopo aver atteso 12 o 48 mesi dalla perdita del lavoro, si applica un’imposta sostitutiva agevolata che può variare da un massimo del 15% sino ad un minimo del 9% in funzione degli anni di partecipazione al fondo.

Nel Riscatto immediato per perdita dei requisiti, invece, si va incontro all’applicazione di un’imposta sostitutiva fissa pari al 23% (prima aliquota marginale IRPEF).

È questo l’unico aspetto negativo di questa nuova interessante possibilità.

I soldi che finiscono nelle tasche dello Stato piuttosto che rimanere in quelle del Lavoratore possono essere tanti, ecco perché la scelta deve essere sempre ben ponderata.

 

 

 

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